Fortuna vuole che in Italia ci sia anche un buon manipolo di giovani sperimentatori, non ancora migrati all'estero. E che facciano della musica la loro casa non arredandola di stantie mobilie, ma mantenendo viva la creatività architettonica. Luca Aquino, trombettista campano di razza, è tra quella schiera di agitatori culturali che prendono buon esempio dai grandi del passato, anche prossimo, superando le obliviose vecchiezze con ottimi risultati. Ci vuole parecchio coraggio per affrontare in presa diretta e in assoluta solitudine, il proprio strumento e misurarsi con suoni urbani all'interno di un recipiendario ancestrale quale è una chiesa, seppur sconsacrata. E già, Aquino ha misurato suoni, timbri e colori della tromba, loops, elettronica ed altri effetti all'interno della chiesa beneventana di S. Agostino, prendendola in prestito così come è, nuda e cruda, senza aver apportato alcun tipo di variazione, fatta eccezione – ovviamente – per i microfoni utilizzati: ben ventidue panoramici, posizionati in altrettanti punti strategici dell'ex tempio. Riesce a tirar fuori tutto sé stesso, la sua veemenza, irruenza armonica e lucida follia, correndo in lungo e in largo per la navata della trecentesca chiesa agostiniana, lasciando all'improvvisazione, alla totale libertà di espressione della sua vena artistica ogni e qualsiasi spazio. E dello spazio sfruttato ne ha studiato riverberi e suoni, che echeggiano come archetipi africani nel Labirinto o si immergono in stranianti duetti come in Trapano Duet e Trapano e cera. Sfiorano l'urbana sacralità nel soffiato sorretto da un avaro tappeto elettronico in Icaro e sanno occhieggiare alle liturgie bandistiche in Fabio e Mattia. A tutto scat – spiritual è B/n dove Aquino ripone inizialmente la tromba e dà ampio spazio alla sua voce con loop ed effetti acustici a fare da sfondo. La copertina è il giusto completamento di tale sforzo: trattasi della bella opera di Mimmo Paladino, Icaro Solo datata 1973. Un lavoro costruito intorno ad una folgorazione, per stessa ammissione del musicista di Benevento, ricevuta dalla lettura di "Icaro involato" di Raymond Queneau opera ironica e maledettamente reale che esplora in modo stralunato, disincantato la psiche. L'aggancio è semplice, quasi ovvio: se jazz significa esplorare, Icaro Solo è un vero disco di musica jazz.
Luca Aquino – tromba, live loops, voce, elettronica ed effetti acustici
Universal/Emarcy